giovedì 29 settembre 2011

LA SENTENZA KERCHER

INTERVISTA A "IL GIORNALE" PUBBLICATA IL 5 OTTOBRE 2011 - DOPO LA SENTENZA

Considerazioni dopo la Sentenza

PRIMA DELLA SENTENZA
Questa sera sarà pronunciata la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Perugia: assolti o condannati? Impianto accusatorio che tiene con indizi gravi, precisi e concordanti, oppure, una geniale intuizione investigativa divenuta tesi e scivolata nell'autoconvincimento riverberante, oltre che essere basata su "non indizi" ma ombre di sospetti?
Un perfetto lavoro investigativo o un equivoco logico giudiziario basato su teoremi apodittici?
La Corte sarà fredda, serena, obiettiva e penserà solo alla valutazione degli atti processuali e delle evidenze tecniche, scientifiche e dibattimentali, o sarà determinata da elementi invisibili quali la "ragion di Stato", i pregiudizi, le emozioni, i sentimenti e le crocifissioni mediatiche degli imputati?
Ritengo che se verranno rispettati i principi della Logica, del Diritto e della Scienza, i due imputati saranno assolti perché l'impianto accusatorio è incerto, basato su presupposti incerti o errati e su alcuni sofismi della "falsa causa", oltre che condito da qualche "petizione di principio". Non è stato dimostrato che l'arma del delitto sia il coltello sequestrato a Raffaele Sollecito, che sulla lama del coltello ci fosse il Dna della vittima, che Sollecito fosse sulla scena del delitto durante l'aggressione mortale (teoria apodittica del cancetto del reggiseno), che l'ora del delitto siano le 23,30, ecc. ecc.
CON QUESTE "PROVE" MAI DIMOSTRATE - QUINDI NON PROVE - NON SI CONDANNA NESSUNO!
    
CONSIDERAZIONI E RIFLESSIONI prima della sentenza

domenica 25 settembre 2011

Bruno Contrada: 17 anni di ritardo

Propongo ai lettori quanto scrissi su Bruno Contrada due anni fa riferendomi a quattro articoli del 1995 sempre su Contrada: sono soddisfatto di essere una persona coerente che non segue il carro accusatorio del vincitore di turno.
A proposito di Bruno Contrada
Pubblico quattro articoli del 1995 (novembre e dicembre) a proposito di Bruno Contrada: due scritti da me e due dallo stesso Contrada. I quattro lavori  furono pubblicati sulla rivista Detective & Crime Magazine.
Il primo articolo è "PALERMO: LA COLONNA INFAME"
Il secondo è una dichiarazione che Contrada  mi rilasciò nel 1995, intitolato "BRUNO CONTRADA: ORA PARLO IO!"
Pubblico i quattro articoli perché, nonostante siano passati 12 anni, sono di grandissima attualità e fanno comprendere che l'ERRORE INVESTIGATIVO E GIUDIZIARIO è sempre in agguato, che "Il sospetto è fra i pensieri come il pipistrello fra gli uccelli, volano sempre verso il crepuscolo" come scrisse Francis Bacon.
ULTIME CONSIDERAZIONI:
Bruno Contrada è  un Uomo troppo fiero, dignitoso e onesto per accettare di chiedere la grazia in quanto INNOCENTE.
Se realmente fosse colpevole di quanto è stato accusato meriterebbe di marcire in carcere a vita in quanto TRADITORE DELLO STATO e MAFIOSO, oppure dovrebbe essere fucilato alle spalle.
è   il caso che sulla vicenda di Bruno Contrada si esprimano solo chi conosce realmente il caso, e non chiacchieroni o chi parla solo "per sentito dire ... ma se lo hanno arrestato è colpevole ... ma dopo tre gradi di giudizio = BALLE"!
Mi auguro che qualcuno possa confutare con scienza, conoscenza, coscienza, intelligenza e logica le esaustive risposte e gli ottimi chiarimenti di Bruno Contrada e le mie modestissime osservazioni, deduzioni e argomentazioni, altrimenti dovremmo convenire che in Italia è stato CREATO un altro errore tramite i SISTEMI DELLA COLONNA INFAME e dell'INNAMORAMENTO DELLA TESI.
 Carmelo LAVORINO

martedì 6 settembre 2011

LA TRACCIA CRIMINALE – Roma

Venerdì 7 ottobre– Ore 16,00 – 20,00
Sabato 8 ottobre – Ore 9,30 – 13,00 / 15,00 – 18,30
ROMA – Aula Bacciarini Ist. San Giuseppe al Trionfale – Via Giovanni Bovio  44 (Roma Prati)

ModuloIscrizioneSeminario


ProgrammaSeminario


VENERDÌ - 16,00 - 20,00
16,00 – 17,30 - Dott. Carmelo Lavorino, La scena del crimine, la traccia criminale e la triade criminodinamica
18,00 –  20,00 - Prof. Claudio Lavorino, DNA e scena del crimine
 
SABATO - 9,30 - 18,00
09,30 – 10,40 - Dott. Marco Lilli, Scena del crimine: universo di informazioni investigative
10,40 – 11,40 - Dott. Carmelo Lavorino, L'interpretazione sistemica delle tracce nella scena del crimine
12,00 – 13,30 - Prof. Marco Cannavicci, Scena del crimine: il ruolo del medico legale e il sopralluogo
 Pausa pranzo
15,00 – 16,10 - Ing. Alessandro Comi, La traccia telematica e l'investigazione criminale
16,10 – 17,30 - Dott. Enrico Delli Compagni,  La traccia psicologica del soggetto ignoto e la scena del crimine
17,45 - Prof. Francesco Sidoti
Conclusioni


A ogni partecipante saranno offerti i volumi “Scena del Crimine e Tracce Criminali” autori Carmelo Lavorino e Marco Cannavicci e "Criminalistica Criminologia Investigazione - Il Metodo MOCCI"
Quota partecipazione euro 90,00 (novanta)
Per iscrizioni e Informazioni: CESCRIN, 06 39751126 - cescrin@gmail.com

mercoledì 10 agosto 2011

Omicidio Melania Rea: cinque considerazioni

È stato ipotizzato che le mani di Melania riunite sul petto indicassero un tentativo di difendersi dai colpi mortali. Ritengo, invece, che sia stato l’assassino a disporle le mani sul petto dopo averla ferita a morte:  un atto di matrice psicologica indicatore di negazione psichica, di rimorso, di disfacimento del crimine da parte dell’esecutore, un tentativo di chiusura della scena cruenta. Un atto che è la firma psicologica dell’assassino, derivante dal bisogno intimo di riparazione del crimine e di allontanarsi da esso. Un atto che indica una relazione affettiva fra vittima ed aggressore.

C’è da chiedersi come mai sul corpo e sui vestiti di Melania non siano state rinvenute tracce dell’azione di animali boschivi e i loro residui organici ed alcuna spora degli alberi, nonostante il corpo sia  rimasto sul posto per 48 ore. È altamente probabile che sia stato ricoperto con un telo mimetico. Tale considerazione porta a individuare particolari possibilità, capacità, opportunità, competenze e logistica del soggetto ignoto.

Se sugli slip e sui pantaloni di Melania non vi sono tracce organiche del bisogno corporale che è stato ipotizzato stesse attuando (accosciata per fare la pipì), si deve disegnare una nuova dinamica del delitto e dell’aggressione alle spalle e ulteriori inedite attività di depistaggio ed alterazione della scena.

Occorre verificare la corrispondenza fra i fori, le lacerazioni e i tagli sugli abiti di Melania e le lesioni sul cadavere per definire la linea esecutiva cronologica del crimine.

Certo è che ci sono state, COME MINIMO, due diverse fasi esecutive temporali di aggressione, di inflizione dei colpi d’arma bianca e di manipolazione della vittima.

Primo Annuncio: 10 e 11 Settembre 2011 - QUATTRO Seminari in Sardegna

L'INVESTIGAZIONE DIFENSIVA - LA FONICA FORENSE - LA SCENA DEL CRIMINE E LE TRACCE CRIMINALI
Sabato 10 settembre      ore 09,00 - 13,00 - CAGLIARI, HOTEL CAESAR PALACE
Sabato 10 settembre      ore 16,00 - 20,00 - ORISTANO, MARIANO IV PALACE HOTEL
Domenica 11 settembre ore 09,00 - 13,00 - SASSARI, HOTEL MARINI
Domenica 11 settembre ore 16,00 - 20,00 - NUORO, HOTEL SANDALIA

DOCENTI:
Luigi CARTA, Investigatore privato "L'Investigazione Difensiva"
Mariano PITZIANTI, Fonico Forense "La Fonica Forense & la Trascrizione"
Carmelo LAVORINO, Criminologo Criminalista "La Scena del Crimine & le Tracce Criminali"

Quota di partecipazione euro 60,00
Quota ridotta ai Soci CSIF, CESCRIN e AISF (euro 40,00)
Quota ridotta per Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Penienziaria, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale (euro 25,00)

PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:
Mariano Pitzianti 329 8541334
csif@tiscali.it

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giovedì 14 luglio 2011

MARIO ALESSI a giudizio per CALUNNIA

Il Tribunale di Bologna GIP dr Bruno Perla, su richiesta del PM dr Enrico Cieri e degli avvocati Eduardo ROTONDI e Luigi VINCENZO, in data odierna ha rinviato a giudizio Mario ALESSI per il reato di calunnia contro Giancarlo CONSERVA e Cosima FAGGIANO, rispettivamente fratello e madre di Antonella CONSERVA. Alessi aveva dichiarato nel processo d'appello svoltosi a Bologna nel 2009, che il cognato e la suocera erano al corrente del rapimento del piccolo Tommaso ONOFRI oltre alla Antonella CONSERVA stessa: un'accusa delirante e subdola che era stata denunciata immediatamente dai due familiari di Antonella CONSERVA.
Le parti offese sono difese dagli avv. ROTONDI e VINCENZO, consulente il criminologo Carmelo LAVORINO, investigatore penale Dante DAVALLI.
Questa è l'ulteriore dimostrazione di credibilità, attendibilità e capacità recitatoria del suddetto Mario ALESSI, già condannnato all'ergastolo per l'uccisione del piccolo Tommy. Mario ALESSI famoso per la frase "I bambini sono angeli ... non si toccano", per poi scoprire che aveva le mani sporche del sangue innocente della sua piccola vittima.