mercoledì 27 ottobre 2010

Seminario di Studi CESCRIN

“STALKING - VIOLENZA SESSUALE - OMICIDIO”

Si terrà sabato 20 novembre a ROMA presso Istituto San Giuseppe al Trionfale - Sala Bacciarini - Via Giovanni Bovio 44 - Orario: 10,00 -13,00 / 15,00 - 18,00

Quota Partecipazione: € 90,00, ridotta per gli Studenti CdL Scienze dell’Investigazione L’Aquila: € 45,00

Quota ridotta per gli Associati CESCRIN - AISFIC - IPA: € 30,00
La quota Partecipazione può essere versata in sede di Seminario

Per prenotarsi è richiesto l’invio del Modulo Iscrizione a: cescrin@gmail.com oppure al fax 06-39372602

domenica 17 ottobre 2010

Omicidio Della Lungara

Vittima Claudia Agostini - Cold Case all'italiana.
Giovedì 6 maggio, ore 11:00, in Roma, presso l'Hotel Nova Domus, via Savonarola 38 (zona Prati), si è svolta una conferenza stampa per la riapertura del caso e per le iniziative proposte da Athos Agostini, padre della vittima. Morte misteriosa di Claudia Agostini, rinvenuta cadavere la mattina del 13 ottobre 2003 in Via Della Lungara, con le mani disposte sopra lo stomaco, composta e messa in posa. Morte che non è per precipitazione, investimento o malore.

sabato 16 ottobre 2010

Profilo criminale dell'assassino di via Poma

Soggetto territoriale dell'AIAG (l'ufficio dove lavorava Simonetta) che usa con disinvoltura la mano sinistra - tanto da sferrare un violento colpo alla tempia destra e ferite al collo, all'inguine - ; soggetto con conoscenza delle password usate da Simonetta per inserire i dati, dei computer dell'AIAG, degli orari di lavoro e delle presenze di Simonetta; soggetto territoriale avendo tentato una sommaria pulizia, avendo effettuato un rassettamento della scena del delitto e la pulizia delle impronte digitali. L'uccisione è avvenuta entro le 16,30-45:  la telefonata fatta a Luigina Berettini è stata effettuata da una complice dell'assassino/a, fa parte di una complicata ed astutissima opera di depistaggio, di alterazione della scena (staging), di presa distanza dal crimine e dalla scena stessa, di procacciamento di alibi, di spostamento del momento del delitto. Omicidio del tipo d'impeto, in seguito a una profonda ferita narcisistica che ha prodotto rabbia distruttiva, volontà di colpire le zone di bellezza femminile (viso e occhi), di vita (il cuore), di maternità (il ventre), di sessualità (l'inguine): over kill e volontà di annichilire la vittima:  29 colpi di tagliacarte (poi lavato e rimesso a posto). Omicidio camuffato da tentativo di violenza sessuale e di furto (trafugamento dei soldi, delle chiavi e dei monili d'oro di Simonetta), omicidio di un soggetto prepotente e privo di controllo, aftter crime di una mente geniale: l'impulsivo e l'organizzato!

Big Seven di Via Poma

Copertina del libro

Scheda del libro

Intervista SKY TG 24 di Carmelo Lavorino su VIA POMA

L'omicidio di Elisa CLAPS

L'accanimento brutale contro la vittima (oltre dieci pugnalate e coltellate con soffocamento = over kill combinato), le zone attinte dai colpi e la morfologia delle ferite,  il tentativo di violenza sessuale, il luogo dell'omicidio coincidente col luogo del rinvenimento del cadavere, il luogo dell'ultima notizia in vita della vittima, le opportunità dell'approccio letale e il quadro criminologico investigativo completo, indicano un assassino che ha ucciso in seguito a una fortissima frustrazione e ferita narcisistica (rifiuto, non accondiscendenza), con una rabbia distruttiva covata e pronta ad esplodere, per tacitazione testimoniale: un soggetto organizzato e determinato sin dall'inizio all'omicidio e/o a un'aggressione maligna - quindi pronto a uccidere o colpire con rito appetitivo - che conosceva la vittima, che aveva padronanza ambientale, territoriale e di frequentazione dei luoghi del crimine, che ha goduto di protezioni e connivenze: un soggetto egoista, che aveva di già immaginato e fantasticato l'omicidio in seguito a rifiuto (per vendetta alla negazione), che usava muoversi equipaggiato col "kit assassino da destinare anche ad altri usi", che godeva della fiducia della vittima...

Mario ALESSI è inattendibile

E' penoso, offensivo e illogico che il rapitore di bambini Mario Alessi, ottimo attore multifaccia e multiversione, grande ballista ed accusatore della madre del proprio figlio, ignobile violentatore di una ragazza mentre il proprio figlioletto era stato appena operato da poco al cuore, allegro frequentatore di prostitute nigeriane (le quali "battevano" sul posto dove, guarda caso, è stato assassinato il piccolo Tommaso) e quindi traditore della propria donna, possa godere di un micron di credibilità e possa continuare a prendere in giro le istituzioni e i familiari delle vittime di orrende uccisioni (Tommaso e Meredith), oltre che avvocati, magistrati e familiari degli imputati. Se i difensori di Raffaele Sollecito pensano di avere intrapreso una buona strada puntando sulla ridicola versione di Alessi, hanno preso una cantonata  coi fiocchi: l'inattendibilità e la credibilità di Alessi sono al massimo della scala ... in questo modo vanificano piste ed attività costruttive e positive! E poi, come mai tutti "confessano" a sua "santità" Mario Alessi, colui il quale, nonostante avesse rapito e ucciso (assieme al socio Salvatore Raimondi) il piccolo Tommaso, ebbe la faccia tosta, l'impudicizia e lo squallore di dichiarare "I bambini sono angeli, non si toccano, chi è stato a rapire il bambino è un FOGNA"? Come mai Alessi può continuare a sparare balle, ad avvelenare inchieste delicate, ad essere raggiunto e contattato da altri, a potere propinare versioni risibili? Attenzione, già c'è stato chi si è fatto "infinocchiare" da Alessi, non si continui sulla stessa strada!