L'ASSASSINO DELL'AMERICANA
ASHLEY OLSEN NON HA SCAMPO
Ieri
pomeriggio a TgCom24 ho dichiarato, confutando la tesi di un
giornalista fiorentino, che l'assassino di Asley Olsen sarebbe stato
individuato in tempi brevi grazie all'incrocio combinato dei dati
info-investigativi provenienti da tutte le videocamere disseminate
sui percorsi del crimine e da quella situata nei pressi della casa
della vittima, dai tabulati telefonici, dalle testimonianze delle
ultime ore in vita della vittima, dalle evidenze medico legali e
forensi e dallo studio del modus operandi del soggetto ignoto prima,
durante e dopo il crimine.
Appare
evidente che si tratta di omicidio non premeditato e organizzato,
bensì occasionale, situazionale ed espressivo attuato per motivi di
rabbia, di perdita del controllo e di perversione nell'ambito di un
altro atto criminale, quale tentativo di stupro, di aggressione e/o
di litigio e di altra tipologia.
ARMA
DEL DELITTO DELL’AMBIENTE, SITUAZIONALE E CIRCOSTANZIALE. OMICIDIO
D’IMPETO.
Soggetto
ignoto che ha dimostrato una personalità violenta, collerica, con
tendenza alla perdita del controllo, quindi deluso, disilluso e
inadeguato, incapace di reagire in modo razionale agli imprevisti.
Assassino
che mischia visibili capacità manipolatorie a nascoste perversioni
sessuali, soggetto
probabilmente
orbitante attorno alla criminalità dello spaccio.
Omicidio
non premeditato agito da un soggetto semiorganizzato che ha
abbandonato la scena del crimine disordinata, caotica, confusa e non
controllata, con la presenza dell'arma del delitto (forse il cavetto
Usb) col suo Dna, di vetri rotti, di una sedia frantumata, degli
indumenti della vittima sparpagliati sulla scena.
Soggetto
semiorganizzato che ha lasciato tracce di sé del tipo papillare,
biologico, visivo-documentale, telefonico e telematico, oltre che
testimoniale.
L'assassino
ha potuto usufruire sia del fatto che Ashley fosse bisticciata col
fidanzato Federico e quindi sola, aggredibile, vulnerabile, ad alto
rischio situazionale, personale e di non autosicurezza, sia che
avesse bevuto qualche bicchiere di troppo e che avessero un rapporto
di conoscenza.
Quando
il soggetto ignoto sarà catturato, insisto nel dire che il cerchio è
stretto attorno a lui, saranno determinanti per ricostruire la vera
storia del crimine e quindi impedirgli scappatoie legali per
attenuare la pena, tutti gli elementi derivanti dall'autopsia quali
l'orario e le cause della morte, le modalità e le lesioni
dell'aggressione assassina, quelle che definisco "tracce
criminali", cioè, le tracce biologiche, papillari, fisiche,
chimiche e telematiche con diretta connessione all'omicidio, al suo
movente, al suo contesto e al suo svolgimento.
Carmelo
Lavorino Criminologo Criminalista Profiler
I
QUATTRO SCENARI PRINCIPALI
- DONNA CHE SI FIDA ANCHE PERCHÉ HA LE DIFESE ABBASSATE CAUSA L’ALCOOL, LA MENTALITÀ E LA SITUAZIONE DI ALLEGRIA-BALDORIA
- FRENI INIBITORI NON ATTIVI CAUSA DROGA, ALCOOL, STANCHEZZA E DELUSIONE/SOFFERENZA PER IL LITIGIO COL FIDANZATO.
- DONNA CHE CI RIPENSA ALL’ULTIMO MOMENTO E CHE COL RIFIUTO INSULTA L’IO DELL’AGGRESSORE, IL QUALE PASSA ALLA RABBIA DISTRUTTIVA MALIGNA ED ALL’AZIONE VIOLENTA.
- OMICIDIO CAUSATO DA LITIGIO E/O DA CRIMINE MINORE, CAMUFFATO A SFONDO SESSUALE COL RIFERIMENTO AI GIOCHI EROTICI ESTREMI DI ASFISSIA. STAGING.