RUDY
GUEDE E "STORIE MALEDETTE": LE DODICI CONTRADDIZIONI CHE LO
SMENTISCONO QUANDO PARLA DELLA "COMBINAZIONE CRIMINALE"
Ma
quale "NEGRO TROVATO, COLPEVOLE TROVATO" ...così come
dichiarò Rudy Guede il 21 novembre 2007 dopo la sua cattura, quando
raccontò di essere andato in bagno perché aveva mal di pancia, che
qualcuno era entrato in casa suonando il campanello, che quando lui
uscì dal bagno venne affrontato da un uomo armato di coltello (a lui
sconosciuto) il quale lo apostrofò "Negro trovato, colpevole
trovato" e lo ferì!
In
tal modo Guede propone che una "combinazione criminale a lui
sconosciuta" - formata da un uomo e da una donna - sia entrata
in casa suonando, che la vittima Meredith Kercher le abbia aperto,
che sia nata una colluttazione fra lei e la "combinazione
criminale", che lui è intervenuto richiamato dall'urlo di
Meredith, che l'uomo armato di coltello abbia deciso in quel momento
(o lo avesse già fatto) assieme alla compagna di delitto di farlo
incastrare "...IN QUANTO "NEGRO"!!!) tanto da sbattergli in faccia
la terribile trappola che gli avrebbero teso, che la "combinazione
criminale" si sia eclissata, che abbia atteso che Rudy Guede
andasse via, che quindi tale "combinazione criminale" sia
tornata per spogliare la vittima con lo scopo di inscenare il falso
tentato furto e il falso tentato stupro sfociato in omicidio, che
abbia cancellato in modo selettivo le proprie tracce...lasciando solo
quelle di Rudy Guede (!?). Combinazione criminale che col passare del
tempo Guede individua in Amanda Knox al 101% e in un uomo più basso
di lui, coi capelli chiari, con una giacca marca Napapjiri, del quale
non ha visto il volto perché riduce i cinque minuti della
colluttazione avuta con lo stesso in un attimo.
PREMESSA
L'ivoriano
Rudy Guede, riconosciuto colpevole di avere partecipato all'uccisione
di Meredith Kercher, nella trasmissione "Storie maledette"
di Franca Leosini di giovedì 21 gennaio ha puntualizzato quattro
aspetti che hanno fatto scalpore: (1) ha dichiarato e ribadito di
essere innocente; (2) ha indicato Amanda Knox come donna della coppia
assassina riconoscendola al 101% (quindi con assoluta certezza); (3)
ha aggiunto che la Knox era accompagnata da un uomo più basso di lui
che non ha guardato e che quindi non può riconoscere; (4) ha
annunciato che chiederà la revisione del processo.
La
trasmissione ha sollevato interessi, polemiche e critiche, gli
innocentisti hanno sollevato gli scudi a favore di Guede, i
colpevolisti hanno puntato ancor una volta il pollice verso per
condannarlo, i legali storici di Guede gli avvocati Walter Biscotti
e Nicodemo Gentile hanno dato le dimissioni dall'incarico di difesa.
Vediamo
di fare un po' di chiarezza.
IL
FATTO E LA SCENA DEL CRIMINE
Meredith
Kercher, studentessa inglese ventenne, venne uccisa la sera del 1°
novembre 2007 dalle ore 22 circa a seguire. Il luogo del delitto è
la casa dove viveva a Perugia in via della Pergola 7, un appartamento
di tre stanze che divideva con tre studentesse: Amanda Knox, Filomena
Romanelli e Laura Mazzetti.
Il
suo corpo venne scoperto dalla Polizia chiamata dalla coinquilina
Amanda e dal suo ragazzo Raffaele Sollecito, i quali hanno sempre
dichiarato di avere passata la notte a casa dello stesso.
La
vittima giaceva sul pavimento della sua stanza fra l'armadio e il
comodino, coperta da un piumone che lasciava intravedere il piede
sinistro e il volto. Il corpo era nudo con una doppia maglia sporca
di sangue, arrotolata sino a scoprire il seno, presentava il collo
squarciato da una coltellata e una quarantina di lesioni ed
ecchimosi, causate da arma di punta e taglio, da colpi e da
afferramenti (l'osso ioide era fratturato, segno di tentato
strozzamento). Non vi erano tracce di effrazione alla porta della
casa, però il vetro della finestra della stanza di Filomena
Romanelli era infranto e tale stanza era rovistata e zeppa di vetri
che, stranamente, erano sopra i vestiti insanguinati della vittima.
L'autopsia
stabilì che Meredith era morta per soffocamento provocato dal
proprio sangue prodotto dalla ferita al collo e che aveva invaso le
vie respiratorie, che l'orario della morte non era oltre tre ore
dall'ultimo pasto, fra le ore 20 e le ore 0,30, che vi era stata
invasione della sua vagina che la stessa Meredith aveva contrastata
attivamente, che dopo l'aggressione sessuale erano stati inferti
colpi a mano nuda ed armata, sino a provocare la morte per un doppio
meccanismo di asfissia e di versamento di sangue. Ulteriore e
inquietante elemento è che Meredith poteva essere salvata se
soccorsa in tempo.
Le
indagini appurarono che l'ultima persona che aveva visto in vita la
vittima era l'ivoriano Rudy Guede, il quale la mattina del 2 novembre
si era già reso latitante, che il disordine nella stanza dell'amica
Romanelli era frutto di messinscena, che sulla scena erano presenti
tracce successivamente assegnate a Rudy Guede. Contemporaneamente gli
inquirenti sospettarono della Knox e di Sollecito per una serie di
motivi.
Guede
venne catturato in Germania il 20 novembre 2007.
Del
delitto vennero accusati e processati Rudy Guede, Amanda Knox e
Raffaele Sollecito. L'ipotesi accusatoria riteneva che le pugnalate
mortali fossero state inferte solo da Amanda Knox e che i due uomini
avessero concorso nell'aggressione nel contesto di una tentata
violenza sessuale. Guede scelse il rito abbreviato e venne condannato
definitivamente a sedici anni di carcere, la Knox e Sollecito
scelsero il rito ordinario e dopo un processo di primo grado, due di
secondo grado e due in cassazione sono stati assolti definitivamente.
LA
VERITÀ PROCESSUALE, LA LOGICA E IL PASTROCCHIO
GIUDIZIARIO-INVESTIGATIVO
Le
sentenze definitive vedono Rudy Guede colpevole di avere concorso
con due persone ignote (un maschio e una femmina) all'uccisione di
Meredith Kercher ed Amanda Knox e Raffaele innocenti.
La
logica ci dice in primis che le due persone ignote non esistono e che
Guede ha fatto tutto da solo. In seconda opzione che, se queste due
persone esistono, non sono la Knox e Sollecito. In terza ipotesi che
una di tali persone può essere la Knox e l'altra realmente ignota.
In ultima analisi che la Knox e Sollecito sono colpevoli e che la
sentenza definitiva è errata.
La
logica inoltre ci dice che se Guede è stato condannato perché ha
concorso all'uccisione di Amanda con la Knox e Sollecito e se questi
due sono innocenti...anche lui è innocente, a meno che Guede non
abbia ucciso da solo e/o i due siano persone diverse dalla Knox e da
Sollecito.
Certo
è che ci troviamo di fronte al solito pastrocchio
giudiziario-investigativo senza fine che nasce da tre fattori
distruttivi: 1) dall'ipotesi accusatoria che è stata sempre priva di
presupposti forti e, contemporaneamente, zeppa di elementi diversi e
contrastanti, ipotesi che voleva Guede, la Knox e Sollecito animati
da volontà punitiva-omicidaria contro Meredith senza però portare
prove in tal senso e di conoscenza fra Guede e Sollecito e,
tantomeno, elementi circostanziali validi e moventi logici e/o
dimostrati; 2) dal fatto che i tre hanno subito processi differenti
e basati su elementi falsi e/o mai scientificamente provati (orario
della morte, conoscenza e complicità di Guede con Sollecito, la
presenza del DNA della vittima sul coltello sequestrato a casa di
Sollecito, la presenza del DNA di Sollecito sul reggiseno della
vittima...); 3) dal fatto che Guede scelse il rito abbreviato, dove
era accusato di essere complice di Knox e Sollecito e che questi due
scelsero di essere processati col rito ordinario, a prescindere
dall'azione esecutiva di complice di Guede.
RUDY
GUEDE È UN FURBACCHIONE CHE "CI STA PROVANDO"
Guede
si è sempre dimostrato astuto, vigile, camaleontico, pronto a
sfruttare le opportunità, abile nella tecnica dell'accomodamento
dichiarativo, difatti: era
presente sulla scena del crimine (a prescindere) ed ha lasciato
tracce di sé sulla scena e sulla/nella vittima: non poteva negarlo
ed ha tentato di spiegarle in chiave innocentista presentando il suo
comportamento prima come l'amante della vittima, poi come il
soccorritore;
- ha visto Meredith sanguinare e invece di chiamare soccorsi ha scelto di fuggire così lasciandola morire soffocata dal prorio sangue: ha chiesto scusa per la sua viltà;
- ha dichiarato di avere lasciato Meredith vestita e non nuda, la casa ordinata, la finestra della stanza della Romanelli intatta e tale stanza ordinata anch'essa; in tal modo ha addossato l'azione esecutiva e di messinscena alla "combinazione criminale";
- è scappato in Germania due giorni dopo l'assassinio di Meredith: si è giustificato con lo stato di panico e con il timore di non essere creduto;
- è stato latitante per 18 giorni così avendo tutte le opportunità, i modi e il tempo per documentarsi sulle indagini e per prepararsi una difesa: non ne ha parlato;
- le opportunità e i modi di accomodare le sue dichiarazioni alle emergenze investigative e giornalistiche sono aumentate a dismisura in carcere prima degli interrogatori: non ne ha parlato;
- ha avuto tutto il tempo e i modi, in questi anni, di potere confezionare l'ennesima congettura per chiedere la revisione del processo e costruire la propria innocenza: non ne ha parlato.
Sinora
Guede è stato interrogato quattro volte a livello giudiziario e una
volta ha rilasciato ampia intervista (a Franca Leosini). Vediamone le
sintesi, i significati e cosa non quadra.
LE
DICHIARAZIONI DI RUDY GUEDE
- Il
21 novembre 2007 dopo la sua cattura ha dichiarato di essere andato
in bagno perché aveva mal di pancia, che qualcuno era entrato in
casa suonando il campanello, che quando lui uscì dal bagno venne
affrontato da un uomo armato di coltello (a lui sconosciuto) il quale
lo apostrofò "Negro trovato, colpevole trovato", che la
colluttazione durò circa cinque minuti e che, ad aggressore fuggito,
lui entrò nella stanza di Meredith e la vide ferita e insanguinata,
con la gola tagliata, che tentò di soccorrere la ragazza e poi fuggì
in preda al panico.
N.B.
La contraddizione non è sanabile da Guede in alcun modo: essendo
stato di fronte all'uomo in situazione di ostilità reciproca e di
pericolo doveva per forza di cose osservarne gli occhi e il volto
(difatti ne ha descritto i capelli addirittura e ne ricorda la frase
"accusatoria razzista": "Negro trovato colpevole
trovato"). Invece Guede dichiarò di non conoscere l'uomo col
coltello...nonostante quel 21 novembre conosceva di già le fattezze
di Raffaele Sollecito che aveva visto in TV, sui giornali e sul web.
Se fosse stato Sollecito lo avrebbe descritto. Allora, come tenterà
Guede di sanare la contraddizione con la Leosini? Riducendo i minuti
di colluttazione con l'ignoto a un solo momento e dicendo di averlo
visto solo alle spalle.
- Il
7 dicembre 2007 ha dichiarato al Gip che all'interno della casa aveva
fatto petting con Meredith, che si erano toccati reciprocamente sulle
e nelle parti intime, che aveva toccato il seno e il reggiseno sotto
la maglia, che non avevano consumato l'atto sessuale perché lui era
privo di preservativi, che subito dopo era andato in bagno, che non
aveva visto in viso l'aggressore, che questi era maschio, più basso
di lui, con capelli castani e con una giacca marca Napapjiri, che
aveva sentito i passi di più persone che esternamente si
allontanavano.
N.B.
Guede, abilmente, tenta di spiegare la presenza del suo DNA di
cellule di sfaldamento all'interno della vagina della vittima come
"effetto del petting", ma non tiene conto che le evidenze
medico legali fanno concludere che lei non era consenziente e non
disponibile. Ulteriore contraddizione è il non riconoscimento
dell'uomo in quanto non osservato, anche se specifica la marca marca
Napapjiri della giacca (!?). Inoltre, tenta di annullare lo scenario
del tentato stupro e del litigio in seguito ad aggressione sessuale
respinta dalla vittima, producendo l'alternativa "Meredith è
stata trattata, composta e messa in posa dopo la mia fuga; la scena è
stata alterata con intento di messinscena dopo la mia fuga (!?) e/o
hanno creato la messinscena del furto + stupro proprio con l'intento
di incastrarmi".
- Il
26 marzo 2008 per la prima volta ha dichiarato di avere sentito la
voce di una donna che poteva essere quella di Amanda Knox che diceva
in inglese a Meredith "Cosa succede?" oppure "Qual è
il problema?", che dal bagno udì parlare le due donne, che
dopo alcuni minuti sentì un grido fortissimo, al che lui uscì dal
bagno e vide l'uomo armato di coltello. Nel corso di questo
interrogatorio (il terzo), Guede non parla più di una colluttazione
di cinque minuti, bensì di una colluttazione velocissima. Precisa
che dalla finestra della stanza della Romanelli intravide all'inizio
del vialetto una donna che gli sembra essere Amanda Knox, che la
stanza di Meredith era in ordine e che questa era vestita.
N.B.
Guede avendo la conoscenza delle accuse contro la Knox e Sollecito ed
avendo anche le sue idee in merito, si adatta abilmente ai sospetti
degli inquirenti e, contrariamente alle versioni precedenti, si
ricorda (!)? della presenza della donna e del colloquio fra vittima e
carnefice. Ha anche la furbizia di ridurre il contatto visivo e
situazione con l'uomo armato del coltello. Sempre con astuzia prende
distanza dal contesto del delitto a sfondo sessuale dicendo di avere
lasciato la vittima vestita e la scena del crimine ordinata e
intatta. Ma se Meredith fosse stata accoltellata mentre era vestita,
come mai nessun suo indumento presentava lacerazioni da arma bianca?
- Il
15 maggio 2008 fornisce alcune precisazioni sul proprio
abbigliamento.
LE
DODICI CONTRADDIZIONI DI RUDY GUEDE SONO EVIDENTI: IL DIAVOLO INSEGNA
A FRE LE PENTOLE, NON I COPERCHI!
Il
21 gennaio 2016 nell'intervista alla Leosini dichiara di avere fatto
petting con Meredith e di averle infilato durante i preliminari il
dito nella vagina (tanto che la Leosini sorridendo parla di "dito
birichino"), di non avere realizzato l'atto sessuale perché
erano entrambi sprovvisti di preservativo, di essere andato in bagno
perché aveva mal di pancia e che mentre stava seduto sulla tazza ha
sentito il campanello suonare e la voce di Amanda Knox. Che dopo una
decina di minuti (calcolati dal tempo occorso per ascoltare due brani
e mezzo) ha sentito un urlo lacerante e talmente forte da superare la
barriera acustica della musica e delle cuffie, di essersi alzato
lasciando la tazza del bagno sporca e di avere intravisto solo per un
momento l'aggressore maschile che descrive (!?) ma non riconosce
(nemmeno in Sollecito). Dopodiché presta alcuni soccorsi a Meredith
così lasciando altre tracce di sé sulla scena e poi fugge. Dichiara
di essere sicuro al 101% che la ragazza vista fosse proprio Amanda
Knox.
Ecco
le dodici contraddizioni insanabili di Guede:
- Amanda Knox non avrebbe suonato il campanello perché aveva la chiave di casa e le chiavi non erano nella toppa.
- Per mesi Guede non ha parlato di Amanda, lo ha fatto solo dopo avere avuta la consapevolezza che gli inquirenti la sospettavano, avrebbe dovuto farlo subito, anche perché la conosceva.
- Il suo adattamento sulla Knox è evidente: dalla certezza zero sale lentamente al 101%, in tal modo si allinea ai sospetti degli inquirenti prima, poi scarica tutto addosso a lei indicandola come componente femminile dell a"combinazione criminale".
- Per forza di cose, per la logica e per le leggi della natura deve avere notato e memorizzato il volto e le fattezze dell'uomo armato di coltello che addirittura lo ha ferito alla mano: se si memorizzano perché si osservano capelli, altezza, frasi ed altezza di una persona ostile posizionata frontalmente è impossibile non notarne occhi e viso.
- Si contraddice descrivendo la scena di incontro e di contrasto con l'aggressore: da 5 minuti scende a 1 momento: l'adattamento delle sue versioni ai suoi interessi processuali è evidente, in tal modo cerca di sanare la enorme contraddizione della non memorizzazione del volto e dei lineamenti dell'uomo minaccioso col coltello. Però, in un momento è impossibile che l'uomo col coltello lo abbia minacciato e poi ferito alla mano e gli abbia detto "Negro trovato, colpevole trovato"!
- Ha tentato astutamente di adattarsi alle evidenze criminalistiche e della scena del crimine:
- quando ha capito che all'interno della vagina c'erano le sue cellule ha parlato del petting, però non sapeva che il medico legale ha evidenziato che la ragazza non era consenziente perché non autolubrificata naturalmente e rilassata (a tal punto ricordo che il medico legale ha dichiarato "il sottoscritto ribadisce quanto già detto nella precedente relazione del 7.11.2007, in ciò confortato dal parere di specialista Ginecologo, specificando che le macchie violacee di tipo ecchimotico presenti sulla faccia interna delle piccole labbra hanno caratteristiche e posizione da far pensare a un rapporto sessuale, compiuto o avvenuto prima che il soggetto femminile avesse avuto il tempo di lubrificare adeguatamente il canale vaginale. Certamente in assenza di lubrificazione vaginale l'introduzione del pene o anche sole delle dita del soggetto attivo, è in grado di determinare tali lesioni ecchimotiche per la compressione esercitata e/o per lo sfregamento";
- il fatto che la ragazza non fosse disponibile e pronta al coito e che le sue cosce e la vagina presentassero varie tumefazioni dimostrano che la versione di Guede sulla reciprocità e spontaneità del petting è falsa, quindi, che il contesto di omicidio a sfondo sessuale è molto forte; Guede vuole fare credere che vi sia stata messinscena di violenza sessuale con lo scopo di addossarla a lui e che, contemporaneamente, i soggetti che hanno effettuato la messinscena abbiano sì toccato violentemente la ragazza morta ma senza lasciarle addosso le proprio tracce biologiche; in questo contesto Guede vuole farci credere che le ecchimosi di messinscena siano state procurate alla vittima dopo che la stessa era morta e che quindi non aveva reazioni vitali (sic!!!);
- poiché le sue tracce sulla scena sono compatibili con azione omicidiaria ha mutato la c.d. "strategia determinatoria e formativa" delle sue tracce e di sangue sulla scena del crimine: quelle contestuali all'aggressione omicidiaria le ha fatte divenire "tentativi di soccorso"; in realtà le tracce sono di azione aggressiva.
- Ha tentato invano di annullare lo scenario del tentato stupro e del litigio in seguito ad aggressione sessuale respinta dalla vittima, producendo l'illogica alternativa "Meredith è stata trattata, composta e messa in posa dopo la mia fuga; la scena è stata alterata con intento di messinscena dopo la mia fuga". Inoltre, se Meredith fosse stata accoltellata mentre era vestita, come mai nessun suo indumento presentava lacerazioni da arma bianca?
- Su Meredith non vi sono tracce che lei lo abbia toccato con intenti amorosi, altrimenti sulle sue mani vi sarebbe il dna delle parti sessuali di Guede, come lo stesso ha dichiarato.
- Se avesse avuto un appuntamento amoroso con Meredith ci sarebbe andato munito di preservativo, così come se la stessa lo avesse atteso per questo, avrebbe potuto/dovuto procurarsene uno anche lei. Appare originale, inoltre, che i due, datisi appuntamento per fare l'amore, scoperto che erano entrambi sprovvisti di preservativo, si siano calmati e bloccati contemporaneamente: lui al bagno ad ascoltare musica e sbrigare i bisogni corporali, lei in camera sua a fare non si sa cosa.
CONCLUSIONI
Di
fatto Guede si è astutamente e subdolamente insinuato nel varco "Le
due persone ignote esistono e io le ho viste, l'uomo non so chi sia
perché mi è passato vicino solo per un momento e non ne ho notato
le caratteristiche, la donna è sicuramente Amanda Knox. L'uomo mi ha
fatto comprendere immediatamente che mi avrebbero incastrato quando
mi ha buttato in faccia la frase "NEGRO TROVATO COLPEVOLE
TROVATO". Sono andati via, hanno attesso la mia uscita, sono
tornati ed hanno inscenato il tentativo d'intrusione tramite la
rottura del vetro e la tentata violenza sessuale". In tal modo
ha pensato di potere dividere processualmente e storicamente le
posizioni della Knox e di Sollecito, mandando addirittura messaggi
silenti a entrambi del tipo "Amanda, io ti ho riconosciuta ed
accusata" e "Raffaele, tu stati fuori (per ora) anche se
non ti ho escluso completamente".
Ed
è proprio per questa strategia sballata che i due legali storici lo
hanno abbandonato. Strategia che non lo porterà a nulla, se non ad
avere altri problemi giudiziari.