Sentenze
deboli
Le
cinque sentenze sinora emesse "In nome del popolo italiano"
sono deboli, contraddittorie e settoriali, difatti, nessun analizza e
risolve i fatti, gli indizi e gli eventi in modo sistemico-globale
tenendo conto di TUTTI I FATTORI: alcune ritengono gli indizi
"topici" (in seguito elencati) come certi, gravi, precisi e
concordanti, altre ritengono tali indizi come sbagliati o incerti: in tal modo ogni elemento assume valore, qualità, significato, peso e
ruolo diversi...secondo la mente e il pensiero di chi lo analizza e
il perché.
Sicuramente
è avvilente che gli elementi raccolti nella fase delle indagini
preliminari e di accusa (tutti acquisiti "in nome del popolo
italiano") debbano essere discussi partendo da obiettivi opposti
come in guerre di religione, senza arrivare a una conclusione certa.
Indizi
"topici" incerti
Ecco
gli indizi "topici" che ogni sentenza vede in modo diverso
dalle altre:
"IL
DNA sul gancetto del reggiseno di Meredith è di Raffaele Sollecito,
quindi Sollecito era presente attivamente all'azione esecutiva":
in realtà non vi è nessuna certezza in tal senso, trattasi di
forzatura ideologica e di accomodamento allo scopo finale.
"Il
DNA sul coltello sequestrato a casa di Sollecito è duplice, uno è
di Amanda Knox, l'altro è di Meredith Kercher la vittima": se
così fosse il caso sarebbe chiuso, ma l'elemento è estremamente
incerto.
"Lo
scenario che Rudi Guede abbia ucciso Meredith in concorso con Amanda
e Raffaele è dimostrato, ergo...": invece non vi è nessuna
prova che tale concorso si sia verificato, è l'errore logico che si
chiama "petizione di principio".
"Meredith
è stata uccisa con due coltelli diversi, quindi almeno due
assassini": trattasi di mera congettura e di adattamento delle
conclusioni all'ipotesi iniziale. Manca una perizia con conclusioni
certe in tal senso.
"Meredith
praticava arti marziali, quindi, non presentando tracce di difesa
attiva significa che è stata soverchiata da almeno due persone":
trattasi di allegra considerazione, perché una ragazza che pesa 50
kg se aggredita da un soggetto che ne pesa 80, armato e violento, è
bloccata dal terrore: se Meredith fosse stata superesperta di
combattimento ed autodifesa ed addestrata al pericolo allora
l'enunciato avrebbe senso... ma non era così!
"Vi
è stata un'attività di messinscena di furto organizzata da Amanda e
Raffaele perché Rudi Guede non aveva interesse a farla, quindi i due
sono colpevoli": non vi è nessuna prova che l'alterazione sia
opera di Amanda e Raffaele, ci troviamo nuovamente di fronte
all'errore di "petizione di principio".
"L'orario
della morte di Meredith è fissato verso le 23 circa, e questo
inchioda Amanda e Raffaele, i quali hanno prodotto alibi assente o
falso": qui si tratta del bicchiere mezzo pieno o mezzo
visto...visto non di profilo ma dall'alto. In realtà l'orario della
morte è incerto, tanto che i medici legali lo inquadrano fra le ore
21 e le ore 24. Manca una perizia con conclusioni certe in tal senso.
"Il
movente è del tipo perdita del controllo, andare oltre il male, di
un gioco erotico di gruppo finito male: gruppo formato da Rudi,
Amanda e Raffaele": trattasi di congettura, anche perché ogni
sentenza ha ipotizzato (senza dimostrare alcunché) moventi diversi
in situazioni diverse con comportamenti e ruoli diversi.
Sentenze
guerrigliere
La
sentenza di condanna di Rud Guede ha inquadrato un delitto a tre,
dando per scontato per motivi non dimostrati che assieme all'ivoriano
ci fossero altre persone, e ben sappiamo che il pregiudizio era nei
confronti dei convitati di pietra Amanda e Raffaele. E questo
presupposto basato sul nulla si è riverberato nei processi contro
Amanda e Raffaele...a prescindere.
La
sentenza di condanna del primo grado divinizzò le questioni dei DNA
sul gancetto del reggiseno di Meredith e sul coltello sequestrato in
casa di Raffaele Sollecito, ritenendo erroneamente sia che Sollecito
avesse toccato il reggiseno della vittima trasferendogli con assoluta
certezza il proprio DNA, sia che sul coltello da cucina ritenuto
erroneamente l'arma del delitto ci fosse il DNA della vittima
commisto a quello di Amanda Knox. Tale errore indusse la Corte a non
disporre la perizia sul gancetto e sul coltello.
La
sentenza dell'appello (Perugia) che assolse i due imputati dispose
giustamente tale perizia che ribaltò il verdetto, però s'indebolì
volendo spiegare per forza di cose quale fosse stato il modus
operandi di Rudi Guede, così prestando il fianco alle confutazioni.
Cosa che si è verificata.
La
sentenza della Cassazione distrusse la sentenza assolutoria e impostò
la traccia di condanna sul cemento armato del processo che sarebbe
stato celebrato a Firenze.
La
sentenza del secondo appello (Firenze) seguì le indicazioni della
Cassazione, criticò e distrusse la sentenza assolutoria
capovolgendone i presupposti, il ragionamento, i convincimenti e le
conclusioni.
Tutte
e cinque le sentenze hanno fatto a gara a congetturare, attribuendo
alle proprie congetture le caratteristiche di certezza, di potenza e
di enorme magnitudo, e a quelle non gradite le caratteristiche di
incertezza, fallacia ed apoditticità.
Cosa
accadrà o potrebbe accadere
Dovrebbe
essere annullata la sentenza di condanna a Raffaele Sollecito per
farlo processare di nuovo, indicando un nuovo binario che potrebbe
portare a un'assoluzione perché la prova non si è formata: in tal
modo tutti contenti, dagli inquirenti ai giudici precedenti ed alle
parti. Ma sarebbe una sentenza molto coraggiosa che il Sistema, la
Casta e la Tradizione dovrebbero/potrebbero inibire.
Si
potrebbe aprire la caccia ad Amanda che mai tornerà in Italia e mai
sarà estradata: quindi strega a furor di popolo...ma contumace...ciò
basta!
Tanto
un colpevole in galera c'è già: Guede Rudi Hermann!
Questo
è proprio la dimostrazione della certezza della Logica, della
Ragione, della Scienza e del Diritto, un mondo dove tutto è incerto
grazie al fattore umano!