giovedì 8 maggio 2014

Il Serial Killer di Firenze - SINTESI

SINTESI DELLE MIE DICHIARAZIONI SUL MANIACO DI FIRENZE

Si tratta di un soggetto incauto, con modus operandi non professionale e strumentale alla gratificazione dei bisogni intimi di dominare, umiliare e fare soffrire la vittima. Anche le tecniche di autosicurezza per "farla franca" sono approssimative e rudimentali.Ha una una potente motivazione di comporre la scena con la vittima e di metterla in posa, così espondendola e offrendola come sacrificio e come soggetto che deve espiare: il tutto preceduto dall'approccio e dalle azioni sadiche e di dominio. Tali comportamenti derivano da bisogni intimi e da spinte psicologiche del tipo emotivo e di gratificazione, da tendenze e da ferite narcisistiche.
Risulta essere un serial killer del tipo missionario, giustiziere, sadico, controllore del potere ed edonista, che mette in essere i seguenti atti di matrice piscologica: controllo scenico, composizione della scena, azioni e ferite simboliche sulla vittima, over crimee, tortura ed accanimento in vita e tacito messaggio di sfida e di ostentazione della propria opera.  
Come pianificatore della propria sicurezza e del depistaggio appare essere un soggetto sprovveduto in quanto ha lasciato tracce del tipo biologico, dattiloscopico-papillare, visive, mnestiche e comportamentali e non effettua atti di depistaggio, di alterazione e di distruzione delle prove e della scena. Bassi i suoi livelli criminali di tecnica e di pianificazione, sono del tipo self made man.
Prima immaginava, fantasticava ed agiva violenze sadiche e stupri, ora ha passato il guado oltrepassando il limite del non ritorno con l'omicidio.
Mette in essere anche un'attività predatoria per procurarsi oggetti e feticci.
Con altissima probabilità sarà catturato.