L'accanimento brutale contro la vittima (oltre dieci pugnalate e coltellate con soffocamento = over kill combinato), le zone attinte dai colpi e la morfologia delle ferite, il tentativo di violenza sessuale, il luogo dell'omicidio coincidente col luogo del rinvenimento del cadavere, il luogo dell'ultima notizia in vita della vittima, le opportunità dell'approccio letale e il quadro criminologico investigativo completo, indicano un assassino che ha ucciso in seguito a una fortissima frustrazione e ferita narcisistica (rifiuto, non accondiscendenza), con una rabbia distruttiva covata e pronta ad esplodere, per tacitazione testimoniale: un soggetto organizzato e determinato sin dall'inizio all'omicidio e/o a un'aggressione maligna - quindi pronto a uccidere o colpire con rito appetitivo - che conosceva la vittima, che aveva padronanza ambientale, territoriale e di frequentazione dei luoghi del crimine, che ha goduto di protezioni e connivenze: un soggetto egoista, che aveva di già immaginato e fantasticato l'omicidio in seguito a rifiuto (per vendetta alla negazione), che usava muoversi equipaggiato col "kit assassino da destinare anche ad altri usi", che godeva della fiducia della vittima...