Soggetti del genere sono persone problematiche, inadeguate, perdenti, con un passato di inquietitudine, frustrazioni e chiusure sociali. Persone solitarie, asociali e piene di contraddizioni, che per arrivare a commettere tali crimini vivono e si sentono prive di attenzioni e di considerazione, sono frustrate, in preda alla rabbia distruttiva e incapaci di colloquiare.
Il momento zero – o acting out – si verifica, o meglio esplode, quando il soggetto entra nel corto circuito del loop senza uscita, in un vortice di stress, problemi e frustrazioni.
La chiave della strage è nelle scene del crimine e nella vittimologia.
Due le scene del crimine: la casa e la scuola; tre i tipi di vittime: la madre, il personale scolastico e gli scolaretti della madre. E infine se stesso, come accade quasi sempre ai mass murderers.
Le scene del crimine e le vittime sono legate da un intreccio creato dalle frustrazioni subite dal killer nel corso degli anni, dalla professione della madre e dal culto che la stessa aveva delle armi, dalle difficoltà che da figlio aveva nelle relazioni con la madre, con il personale della scuola e con la scuola della madre, dai sentimenti di invidia, gelosia e odio che nutriva verso i bambini della scuola in cui la madre operava e prestava le sue attenzioni, dall'indubbio effetto criminogeno delle armi da fuoco con le quali viveva e colloquiava.
La madre è la vittima primaria quale essere odiato e da eliminare: inizio della propria vendetta, uccisa dopo l'ennesimo litigio e l'esplosione della rabbia distruttiva, con un messaggio forte e chiaro: "Resterai nella nostra casa, laddove appartieni, mentre io andrò a distruggere quel tuo mondo per cui hai le attenzioni che sottrai a me, tuo figlio". Ed è indicatore di disprezzo e di volontà, sia di annichilimento della persona che dell'immagine femminile (quindi deumanizzarla e non riconoscerla come madre), l'avere esploso il colpo in faccia: uno solo, devastante, lacerante e dissacrante!
Le maestre sono le vittime strumentali, abbattute per arrivare all'obiettivo finale, i bambini, anche se si ritiene che alcune di loro fossero i veri obiettivi. A mio avviso la lite del giorno prima col personale scolastico è stata la scintilla finale che ha unificato ed attivato tutti i sensori dell'omicidio, già pronti a esplodere. Adam aveva fantasticato da mesi la strage contro i bambini, inconsciamente la cullava e la perfezionava: la ruminava e la nutriva: poi, quando si sono amalgamati situazioni, circostanze, comportamenti, stato psichico e cause di stress HA COLPITO INESORABILMENTE!
I bambini sono i reali obiettivi del killer che, nella sua mente distorta, uccide per gelosia, invidia, vendetta e per dispetto; per odio accumulato e sedimentato perché oggetto delle attenzioni materne; per distruggere "l'oggetto" di attenzione della madre odiata; per colpire la dolcezza, l'innocenza e la freschezza dei bambini e tutto ciò che rappresentano: la felicità, la serenità, la continuazione della vita, il futuro.
L'eliminazione totale del bene più prezioso
Adam Lanza ha deciso di togliere alla madre ed alla scuola quello che avevano di più prezioso: i bambini e la vita.
Nella scuola di Newtown le vittime non sono state casuali, sono la rappresentazione di un dramma scritto da Adam e dalla madre, giudicata e condannata ad essere uccisa con esecuzione fredda, dissacrante e determinata: le vittime sono i bambini, la loro innocenza che Adam non aveva più, le loro famiglie e la felicità familiare prima del Natale.
Uccidendo i bambini Adam ha ucciso se stesso, ha privato la madre di sé e dei bambini ma solo dopo averla "disattivata": prima ha privato i bambini della propria madre e loro maestra, poi ha ucciso i bambini ormai "orfani" della sua vittima, bambini "simbolo e causa" della sua sconfitta agli occhi della madre ed ai propri, poi si è "immolato": questo è il loop infernale e allucinante della vendetta di Adam, folle stragista, mosso dall'istinto di morte che si era impadronito di lui!
Modus operandi e firma del killer
Il modus operandi di Adam Lanza si è dimostrato efficiente e pianificato in tutte le sue fasi: dall'acquisizione delle armi al loro trasporto, al percorso viario, agli atti critici ed alle azioni strategiche e tattiche.
Le numerose pallottole esplose contro i corpicini ormai privi di vita e l'uccisione del tipo "Li prenderemo uno ad uno, uno dopo l'altro" sono i chiarissimi indicatori della sua rabbia distruttiva e della sua azione "oltre la morte". Sono il suo messaggio e parte della sua firma, sono il suo over killing, frammento sintomatico di bisogni intimi distruttivi da gratificare ed esaudire.
Quello che sconcerta nella strage della scuola del Connecticut è stata la facilità con la quale Adam Lanza abbia potuto mettere in atto il folle piano stragista all'interno della scuola, cioè, arrivare a scuola armato del fucile, della pistola Glock e della rivoltella Sig Sauer, iniziare la carneficina a gradi e fasi, senza essere notato o bloccato prima dai controlli sociali attorno alla scuola, poi da quelli all'interno della scuola.